GEOMORFOLOGIA E DINAMICA DELLA “CRITICAL ZONE”

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Tematiche

La Zona Critica o “Critical Zone” (CZ) (definita inizialmente da Ashley, 1988) è l’ambiente superficiale di supporto per tutti gli ecosistemi terrestri, che si estende verticalmente dalle rocce inalterate alle acque sotterranee, ai suoli, all’estremità superiore della vegetazione: nella CZ avvengono le interazioni complesse, tridimensionali, tra processi geologici, pedologici, geomorfologici, idrologici e biologici. La raccolta e l’organizzazione delle informazioni riguardanti la ricostruzione dei cambiamenti ambientali e la datazione di eventi avvenuti nel tempo nella CZ è il principale obiettivo del G.d.L.

La CZ è già oggetto di studio all’interno di un GdL AIGeo con studi di geomorfologia quantitativa volti alla definizione dell’intensità dell’erosione mediante la “messa a punto di metodi integrati di analisi dei volumi di materiale eroso, trasportato e depositato all’interno dei sistemi di erosione fluviale” nonché all’ “affinamento dei metodi di valutazione della pericolosità geomorfologica”. La convergenza su uno stesso oggetto di ricerca è un indice di come questa tematica sia di interesse comune a diversi gruppi di ricerca che operano in ambito GEO/04, seppur con diversi approcci. Inoltre altri soci hanno pubblicato individualmente ricerche in questo ambito. Il presente GdL ha come obiettivo generale quello di promuovere la visibilità dei dati disponibili a scala nazionale nell’ambito della CZ, inizialmente focalizzando sulle interazioni con la dinamica geomorfologica e climatica nelle aree limite, particolarmente sollecitate dal cambiamento climatico e oggetto di studio di diversi soci proponenti.

Il cambiamento climatico e le attività umane sul territorio stanno infatti imponendo globalmente forti variazioni all’ambiente compreso nella CZ e, in un’ottica di sviluppo sostenibile, rendono sempre più necessario saper caratterizzare le dinamiche ambientali in corso e pregresse, alle diverse scale spazio-temporali e ricostruirne le diverse fasi mediante datazioni.

I dati raccolti sia da remoto mediante fotointerpretazione e telerilevamento, sia da monitoraggio, da rilevamento geomorfologico, dagli archivi naturali disponibili nella CZ (suoli, speleotemi, sequenze anulari degli alberi, carote di ghiaccio, ecc..), sono volti in primo luogo a documentare e caratterizzare le variazioni avvenute nel tempo nella CZ, ad effettuare ricostruzioni geomorfologiche, ad alimentare banche dati dedicate a libero accesso di utilità per il SSD GEO/04 e per la comunità scientifica, e a fornire dati utili ai modelli predittivi. Particolare attenzione è data alle ricostruzioni ambientali di medio-lungo termine che coinvolgano processi geomorfologici superficiali, anche clima-correlati, alle ricostruzioni che prevedano l’integrazione sia con altre discipline caratterizzanti il SSD geopedologia, glaciologia, climatologia, dendrocronologia, sia con altre affini, sempre attive nella CZ quali, geochimica isotopica, idrologia, microbiologia, biologia e lo studio delle dinamiche di vegetazione clima-correlate.

Ashley G.M. (1998). Where are we headed? “Soft” rock research into the new millennium. Geo Soc Am Abstract/Program 30: A-148.

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Obiettivi 

Il G.d.L per il primo biennio si propone i seguenti obiettivi:
1) Facendo riferimento a studi già pubblicati o di prossima pubblicazione nell’ambito della Geomorfologia e della Geografia Fisica, auspicabilmente avvalendosi anche del supporto di chi ha già operato nell’ambito della CZ in AIGeo e dei ricercatori interessati, descrivere localizzazione e caratteristiche dei principali siti di ricerca in Italia oggetto di studio nei diversi ambienti, che siano di interesse per la caratterizzazione della dinamica nella CZ, e raccogliere in un database i relativi metadati e possibilmente anche i dati disponibili (già pubblicati quali datazioni di suoli, cronologie, cronosequenze, tassi di erosione, ecc) per una loro futura condivisione pubblica. La raccolta dei metadati relativi ai siti di studio e dei dati disponibili avverrà tramite una griglia predisposta ed avrà come scopo finale la caratterizzazione e il riordino dei siti disponibili ai partecipanti, all’interno di un database strutturato per essere implementato nel tempo con ulteriori siti e anche con studi di altre discipline.

2) Sulla base dei metadati raccolti al punto 1), operare nella direzione della produzione sia di una pubblicazione di sintesi complessiva (coordinata a livello di GdL) sia di pubblicazioni tematiche (coordinate e guidate da uno o più componenti esperti della disciplina) che promuovano una maggiore visibilità della ricerca nella CZ ad opera di componenti del SSD GEO/04. Il fine del lavoro di sintesi è quello di individuare su basi geostatistiche gli areali maggiormente ricchi di dati e di informazioni ambientali relativi alla CZ (candidati a diventare Osservatori della CZ dal punto di vista del SSD GEO/04), e di esplicitare gli eventuali gap informativi (p.es. mancanza di un certo tipo di dato o di studio).
La maggiore visibilità dei dati disponibili al SSD GEO/04 data dalla rete di areali individuata e dai potenziali Osservatori della CZ ha lo scopo principale di innescare dinamiche virtuose che alimentino nel tempo la ricerca multidisciplinare negli Osservatori stessi, essendo siti di particolare interesse corredati da lunghe serie di dati ambientali relativi alla CZ potenzialmente pronti per l’uso.

3) Sottomettere almeno un progetto che coinvolga possibilmente anche altri gruppi di ricerca sulla CZ includendo altre discipline (è fondamentale un approccio multidisciplinare), col preciso obiettivo di inserire gli Osservatori della CZ in Italia individuati al punto 2) in un contesto più ampio valorizzando l’apporto della componente geografico fisica e geomorfologica: il progetto finanziato potrà essere focalizzato su ricerca, scambio di buone pratiche con i partner di progetto, scambi di didattica, scambi di personale tecnico, ecc. Parole chiave: ricerca, infrastruttura, dati e modelli, processi geomorfologici, Critical Zone.

News

 

Obiettivi raggiunti

 

COORDINATORE:

Giovanni Leonelli* – Università di Parma

Si invitano i soci interessati alla tematica della Zona Critica, ad aderire al GdL inviando un’e-mail al coordinatore

Soci proponenti

Alessandro Chelli – Università di Parma

Valter Maggi – Università di Milano-Bicocca

Mattia De Amicis – Università di Milano-Bicocca

Manuela Pelfini – Università di Milano

Anna Masseroli – Università di Milano

Carlo Baroni – Università di Pisa

Maria Cristina Salvatore – Università di Pisa

Riccardo Cerrato – Università di Pisa

 

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